Calenda Sindaco

Le idee, le opinioni e in alcuni casi anche i mal di pancia sono molti in questi giorni. Sembra che la candidatura di Carlo Calenda abbia sollevato una questione interna ed esterna al partito e che in qualche modo ne abbia fatto vibrare le pareti. In verità, lo sappiamo benissimo, Azione, sebbene si rifaccia alla tradizione del partito d’Azione e del liberal socialismo, è di fatto un partito che è appena nato, e tutti questi momenti di tensione sono e saranno all’ordine del giorno nel suo Futuro. Perché si, chiariamolo subito, questo partito e nato e vive per restare anche in futuro nel panorama dei partiti italiani. Anzi, diciamolo ancora più chiaramente, quale miglior occasione per rinforzare il partito in questa fase nascente se non quella di mettersi coraggiosamente in gioco?

Noi che parliamo di liberal socialismo, che sosteniamo l’iniziativa privata e la realizzazione dei singoli, noi che valutiamo le libertà e le responsabilità del singolo pari a quelle della maggioranza, come potremmo proprio noi, non vedere in maniera positiva questa scelta di Calenda.

Non si tratta solo di dimostrare capacità amministrativa nella città eterna, si tratta di mettersi in Azione per il bene degli altri e per il bene dell’Italia, e non solo a Roma. E si tratta anche di non accomodarsi dietro alle spalle “grosse” e competenti di un Leader che buca lo schermo, ma di scendere nel dettaglio delle cose e di pretendere oppure di coordinare il cambiamento e il miglioramento. Si tratta di mettersi in Azione perché di parole ne abbiamo sentite già troppe, di parole belle, affascinanti e che rassicurano. Le abbiamo sentite da tanti aspiranti padri putativi, ma non da Carlo Calenda, le sue parole sono state a volte dure e a volte disincantate, descrivono i Mostri per quello che sono e sanno anche essere ruvide e fastidiose quando è necessario. Però tutti noi sappiamo bene che non c’è nessun leader che può affrontare i mostri al posto nostro, lo dobbiamo fare noi, come cittadini e come persone che si impegnano e si propongono per gestire la cosa pubblica. Perciò, ancora una volta, mettiamoci in Azione, non per giocare alla politica, ma per il bene degli altri.

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