Analfabetismo funzionale

Per parlare compiutamente di analfabetismo funzionale è necessario prima di tutto distinguere tra l’analfabetismo “classico” ovvero l’incapacità di leggere, scrivere e far di conto e il nuovo analfabetismo, quello Funzionale che è giunto alla ribalta della cronaca negli ultimi anni.

Appare chiaro che l’analfabeta funzionale è tra di noi, in alcuni casi è un imprenditore, un dipendente pubblico, il nostro vicino di casa, nostro figlio, l’amico che da poco è in pensione, il parlamentare neoeletto etc.

La ricerca Ocse-Piaac rivela numeri sconfortanti per il nostro paese, indicando che il 28 percento degli Italiani, quasi 1 su 3, è un analfabeta funzionale. Leggere e non capire titola un articolo del Corriere della Sera che cerca di spiegare un problema che non ha nulla a che fare con il ben conosciuto e quasi risolto problema dell’analfabetismo.

L’analfabeta funzionale sa leggere scrivere e fare mediamente di conto, ma allo stesso tempo è una persona che non riesce ad applicare in maniera efficace queste competenze nei casi della vita quotidiana, in particolare:

  • Fatica a comprendere un semplice testo
  • Non sa leggere una bolletta della luce
  • Non sa calcolare uno sconto su un prodotto in offerta
  • Sa usare a fatica un pc o un telefono cellulare di ultima generazione
  • Non legge e non è informato su fatti di vita quotidiana e storici

Qui un grafico che evidenzia come il problema sia diffuso in tutto il paese e nei diversi livelli di abilità colpendo anche le persone più “formate”.

Statistica-analfabetismo

Alcuni numeri per comprendere meglio

  • Oltre il 20% dei diplomati è un analfabeta funzionale
  • Il 4% è  laureato
  • Il 10% ha tra i 16 e 24 anni, non studia e non lavora

E’ vero che la maggior parte di questi sono persone con scarse abilità (skill) e con un’età superiore ai 55 anni, ma è altrettanto vero che è sorprendente la quantità di analfabeti funzionali che si possono riscontrare nella parte attiva dell’Italia.

Wikipedia lo definisce come l’incapacità di usare in modo efficace le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana – si traduce quindi in pratica nell’incapacità di comprendere, valutare e usare le informazioni che si incontrano nell’attuale società.

Analfabeti funzionali non si nasce si diventa

Nel corso del 2016, secondo gli ultimi dati Aie, il 60 per cento degli italiani (laureati compresi) non ha aperto un libro di qualsiasi tipo: neanche un ricettario di cucina, una guida turistica, un manuale o un ebook.

Se analizziamo il fenomeno sotto il punto di vista della cultura politica, iniziamo a capire meglio dei fenomeni che hanno una capacità virale tale da rischiare di influire negativamente sulla nostra libertà e sul concetto di democrazia per come lo conosciamo:

  • Terrapiattisti
  • Complottisti
  • No vax
  • No tax
  • No vari e ismi vari

Un interessante articolo di approfondimento che collega l’analfabetismo funzionale ai nuovi movimenti di “de-pensiero” lo ha realizzato l’Uffpost che nel titolo mette in evidenza il serio problema, ritenendo il fenomeno addirittura più pericoloso del virus della pandemia covid19, un problema che risulta ancora più pervasivo se si abbina ad al fenomeno descritto dal neologismo dell’infodemia.

In ultima analisi è necessario comprendere che gli analfabeti funzionali sono tra di noi, leader nelle piazze, dirigenti d’azienda e persone con responsabilità chiave nella società. Inoltre, in certe determinate condizioni, potremmo esserlo o diventarlo anche noi.

Comments

  1. E’ davvero un problema grave che sta alla base della maggior parte delle incomprensioni/polemiche. E’ proprio impossibile /sconfortante direi) dialogare con queste persone. Sullo stesso piano, a mio parere, l’analfabetismo digitale che è più diffuso di quanto si pensi

    1. Ringrazio per la sua attenta lettura, confermo quanto lei sostiene, purtroppo sono persone che non riescono a cambiare le proprie opinioni il dialogo è quindi spesso impossibile.

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