UN PRIMO BILANCIO SUL NOSTRO GAZEBO A un terzo di campagna referendaria per il NO.
Faccio una riflessione sull’andamento della nostra iniziativa in comune con +Europa, Volt ed EpI con gradite aggiunte di socialisti giovani e vecchi. La prima considerazione da fare non riguarda strettamente il referendum perché attiene al rapporto politico e anche personale, che già era di intesa, che si è rafforzato e consentirà percorsi comuni in futuro che vanno oltre la vicenda referendum. Sulla risposta della gente abbiamo riscontrato che molte persone hanno dichiarato di votare NO, molti, ma in modo diverso nei giorni, hanno evitato o rifiutato di ricevere il nostro materiale, altri ci hanno detto che voteranno SI. Interesse c’è stato anche nei nostri confronti e parecchie persone hanno interloquito con noi e chiesto informazioni più dettagliate. Questa attività ha comportato impegno da parte di tutti, impegno che si è dimostrato intenso in alcuni giorni, mentre in altri è stato minimo. E’ ovvio perché stare lì dal 4 al 18 settembre dalle 15:30 alle 19:30 montando e smontando le attrezzature, è un impegno gravoso per i pochi volontari pur entusiasti che danno una mano. Un particolare aspetto da sottolineare è stata la presenza di giovani: nostri di Azione, ma anche degli altri e di Volt che hanno interloquito coi loro coetanei bene e con successo.Forse questi gazebi andavano programmati in orari più brevi, dalle 17:00 ad esempio, quando c’è il via vai e mi sono convinto che sarebbe stato utile programmare dei tavoli in altri siti, meno centrali, magari nei pressi di supermercati molto frequentati a Valmaura e/o nei rioni cittadini più popolati come San Giacomo e Roiano.
Il bilancio comunque del nostro impegno lo sapremo alla chiusura dei gazebi e poi all’esito del referendum nella nostra città, e a livello nazionale, dove conterà non solo se passerà la riforma o no, ma con quanti voti e con quale affluenza, perché comunque tutti i dati saranno utilizzati politicamente e tutti vorranno intestarsi le presunte vittorie.