I contraenti il patto di governo col M5S – che detiene bel 330 parlamentari – hanno dovuto accettare la richiesta grillina di votare la riforma assurda del taglio lineare dei parlamentari, perchè era una pregiudiziale. Lo hanno fatto ob torto collo, il PD dopo aver votato 3 volte contro e i renziani, che stavano per costituire il nuovo partito IV erano ancora meno convinti, ma, si sa, negli accordi bisogna anche cedere. E oggi, con l’evidente insoddisfazione dei militanti, IV lascia che ognuno voti quello che gli pare, e la gran parte vota NO e alcuni militanti e dirigenti non solo appoggiano i comitati del NO ma ne fanno addirittura parte e mentre il PD fa direzioni per onorare il SI dell’accordo, la sua base è in subbuglio e dirigenti anche molto importanti a livello nazionale e locale dichiarano che voteranno NO. Tutto sommato la posizione di IV è abbastanza chiara e coerente, quello che lascia perplessi è la posizione del PD. Esso infatti ha onorato l’impegno a votare la riforma in Parlamento, non ha ottenuto le richieste correlate che aveva fatto limitandosi a portare a casa parole tipo “faremo” e poteva benissimo fare come IV senza doversi rimangiare nulla visto che il voto è per fortuna ancora libero. La direzione invece ha votato per il SI impegnando a questo punto il partito nella campagna, partito che in gran parte non condivide. Lo testimoniano non solo le dichiarazioni locali di amici militanti e dirigenti del PD, ma anche la testimonianza di Orfini già presidente del PD oggi sulla stampa. Cos’è oggi questo PD? Mah…..