Responsabile comunicazione Azione Pordenone, condivide gli ideali di Calenda e i principi fondanti del movimento Azione.

Gli anziani in una visione di lungo termine

Al fine di avere un visione nel medio e lungo termine è necessario considerare la sostanziale differenza tra gli attuali anziani pensionati e quelli che andranno in pensione nei prossimi 20 anni. I primi infatti percepiscono emolumenti tali da consentire una vita dignitosa e serena.

In base ai dati attuali, in futuro non sarà così, considerato il trend demografico negativo, l’aumento dell’aspettativa di vita (seppure non sempre associata ad un pari incremento della qualità di vita), la contrazione della percentuale di popolazione in grado di pagare i contributi a favore della popolazione quiescente, associato alle conseguenti necessarie riforme che hanno portato ad un innalzamento dell’età pensionabile e alla sostanziale riduzione dei compensi percepiti (passando dal calcolo della pensione col sistema retributivo ad un graduale adeguamento al sistema contributivo). 

Se la situazione rimarrà tale, le principali problematiche da affrontare saranno le seguenti: 

  • Persone anziane al lavoro che faticheranno a reggere il ritmo e lavorare molte ore al giorno;
  • Pensionati economicamente non autosufficienti che faticheranno a sostenere le spese di base necessarie al proprio sostentamento.

Il welfare per gli anziani

Se il trend demografico negativo può essere contrastato tramite un ricorso a fattori esterni, pensiamo che anche all’interno del Paese ci sia anche margine di manovra: le politiche di sostegno e welfare risulteranno focali al fine di migliorare le condizioni della popolazione anziana, in questo caso specifico, e di tutti gli altri cittadini. Tra queste, riteniamo prioritari i provvedimenti relativi alla riduzione del divario economico, all’equità intergenerazionale e al sostegno alla genitorialità.

Le proposte di Azione e +Europa per gli Anziani

Le soluzioni non sono facili vista la quantità di soggetti interessati e la quasi totale assenza di fondi per risolvere il problema. Il Comune comunque può favorire l’instaurarsi di condizioni più favorevoli per fronteggiare tale sfida: dovrebbe farsi carico del problema con tre distinte aree di azione:

Sostegno alle persone in difficoltà

Lo spostamento e allargamento del focus  delle già esistenti politiche sanitarie e sociali, affinché siano maggiormente mirate e attente alle necessità degli anziani. Tra queste, ricadono in primis: forme di sostegno alle persone in condizioni di difficoltà materiali, il potenziamento della medicina di territorio e dell’assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina;

Politiche abitative

La promozione di soluzioni abitative a minor costo o a prezzi agevolati che prevedano servizi modulati sulla base del grado di autosufficienza del singolo anziano e sulle sue condizioni economiche: abitazioni sociali (case popolari), co-housing (appartamenti indipendenti con servizi comuni), case albergo (dove si curano, assistono e riabilitano anziani non completamente autosufficienti).

Anziani attivi in società

Le soluzioni per persone autosufficienti dovrebbero prevedere servizi integrati e comuni che favoriscano la cura delle fragilità, il mantenimento dell’inserimento sociale della persona anziana e costi ridotti per utenti e Comune. L’attivazione di tali politiche non dovrebbe sostanziarsi in puro assistenzialismo, previsto, per i casi che lo necessitano, nel punto precedente, ma dovrà partire dalla facilitazione di esperienze private o del terzo settore, attraverso  collaborazioni tra il settore pubblico e quello privato sui servizi offerti, in un’ottica di rete, in cui ogni settore giochi la propria parte e venga garantita reciproca sorveglianza. La qualità dei servizi offerti dovrà comunque essere garantita dal pubblico attraverso in primis appalti trasparenti che presuppongano elevati standard qualitativi e verifiche puntuali che tengano conto del livello dei servizi offerto, e non solo dell’offerta economica.

Risulta necessario incentivare e assecondare con un coordinamento non dirigistico da parte dell’amministrazione comunale le soluzioni (già proposte o nuove) già messe in atto dal terzo settore – assai attivo sul nostro territorio, sia per mantenere gli anziani ben integrati nel tessuto familiare e sociale (non solo assicurando quindi i bisogni primari), sia in ambito socio-assistenziale; a tale fine vanno sostenute le famiglie in cui molti anziani sono inseriti, che spesso si sentono poco assistite dai servizi a disposizione. Ancor prima del sostegno materiale e finanziario, riteniamo importante garantire i servizi concreti alle famiglie con anziani a carico, per esempio tramite i centri diurni assistenziali e i servizi domiciliari ad hoc. 

I Valori Lavoro e Digitalizzazione Politiche sociali Ambiente e sviluppo

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